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Guardo nei campi brulli le stoppie aride
e nel canneto osservo levarsi un vol.
Mi chiedo che fanno queste cose intorno:
è un sogno, un inganno, questa vita accanto a me?
Sei tu, Signor, che ti nascondi:
cercano te.

La mia tendina chiara spicca tra gli alberi,
nella radura erbosa mi scaldo il the.
Trattiene il respiro ogni cosa intorno,
il fuoco che miro mi raccoglie tutto a sé.
Sei tu, Signor, che mi circondi:
che vuoi da me?

Marcio con zaino in spalla per valli insolite.
Divido il pane e l’acqua con un fratel.
La gente che vedo mi ridà il saluto,
le cose in cui credo son concrete accanto a me.
Sei tu, Signor, che mi rispondi:
eccomi a te.