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Nato nella terra dei vespri e degli aranci
tra Cinisi e Palermo parlava alla sua radio.
Negli occhi si leggeva la voglia di cambiare
la voglia di Giustizia che lo portò a lottare.
Aveva un cognome ingombrante e rispettato
di certo in quell’ambiente da lui poco onorato.
Si sa dove si nasce ma non come si muore
e non se un ideale ti porterà dolore.

Ma la tua vita adesso puoi cambiare
solo se sei disposto a camminare.
Gridando forte senza aver paura
contando cento passi lungo la tua strada.
Allora uno due tre quattro
cinque dieci cento passi,
uno due tre quattro cinque dieci cento passi.
Uno due tre quattro cinque dieci cento passi,
uno due tre quattro cinque dieci cento passi.

Poteva come tanti scegliere e partire
invece lui decise di restare.
Gli amici la politica la lotta del partito,
alle elezioni si era candidato.
Diceva da vicino li avrebbe controllati,
ma poi non ebbe tempo perché venne ammazzato.
Il nome di suo padre nella notte non è servito,
gli amici disperati non l’hanno più trovato.

Allora dimmi se tu sai contare
dimmi se sai anche camminare.
Contare camminare insieme a cantare,
la storia di Peppino e degli amici siciliani.
Uno due tre quattro cinque dieci cento passi.
Uno due tre quattro cinque dieci cento passi.

Era la notte buia dello Stato Italiano
La notte di via Caetani del corpo di Aldo Moro, l’alba dei funerali di uno stato.

Allora dimmi se tu sai contare
dimmi se sai anche camminare.
Contare camminare insieme a cantare,
la storia di Peppino e degli amici siciliani.
Allora uno due tre quattro cinque dieci cento passi,
uno due tre quattro cinque dieci cento passi!