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Quello che mi ricordo io
è un viaggio in autostrada,
un cellulare buttato via
con dentro la tua mamma che gridava.
Cinquanta occhiali da sole
ma solo uno spazzolino.
Occhi diversi tutte le sere
ma sempre il solito vecchio sorriso.
Quello che mi ricordo io
erano i denti stretti sempre
e la paura di inciampare
nelle vite della gente.
Non guardavamo mai la luna
e lei non guardava noi
eravamo bimbi piccoli
vestiti da supereroi.

Ma se mi vuoi davvero
allora dimmi chi sei
belli i tuoi occhi verdi
sì ma non ci vivrei.
Ma se mi vuoi davvero
allora dimmi chi sei
anche dopo cent’anni
non ti capirei,
non ti capirei,
non ti capirei.

E ti porterei anche in America
ché ho venduto la macchina apposta,
mille euro per la panda del 2006
l’anno dei mondiali e della mia prima volta.
Stanotte voleremo via
chissà che cosa ti dirà tua mamma,
ti guardava andare in bici senza mani
e ora ti guarda andare via senza un domani.

Ma se mi vuoi davvero
allora dimmi chi sei
belli i tuoi occhi verdi
sì ma non ci vivrei.
Ma se mi vuoi davvero
allora dimmi chi sei
anche dopo cent’anni
non ti capirei,
non ti capirei,
non ti capirei.

Io sono nato a Monopoli
e tu invece a Shanghai
se giochi con me perdi tutto
se gioco con te crollerai.
Se mi vuoi davvero torna ora
ma so già che non tornerai
se mi vuoi davvero torna ora
oppure non tornare mai.

Ma se mi vuoi davvero
allora dimmi chi sei
belli i tuoi occhi verdi
sì ma non ci vivrei.
Ma se mi vuoi davvero
allora dimmi chi sei
anche dopo cent’anni
non ti capirei.