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Ci son cose che mi domando ma non rispondo
cose strane, milioni di rane in sottofondo
dubbi scuri, che sono muri, che non so abbattere
senza te.
Mi domando perché d’inverno il ramo è spoglio
e d’estate le sue giornate le veste al meglio.
Tu accarezzavi e poi
non ti stancavi mai.

E adesso come fai
a disegnare noi
colori non ne vuoi
è troppo tardi ormai.

Cosa spinge quel fiore bianco a morire in frutto,
tu sorridevi e me lo spiegavi sdraiati su un tetto.
Ma ora se dico noi, la sua eco è un mai.

E adesso come fai
a disegnare noi
colori non ne vuoi
è troppo tardi ormai.

Risposte perdute come il sole d’autunno
come foglie cadute sull’amore e il suo inganno
come neve in aprile, come i giochi in cortile
come un treno che parte ma non sa dove andare
e ora sono distanti gli istanti tra noi
per scoprire chi sei e poi capire che è troppo tardi ormai.

E adesso come fai
a disegnare noi
colori non ne vuoi
è troppo tardi ormai.