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Se è tutto un gioco
lasciami essere un albero secco e tu fuoco
bruciamo ignorando la nostra natura
come cenere, senza genere
come piume che sfidano nuvole nere distanti
insieme nei venti.

Se è tutto un gioco
lascia che sia quell’anello che porti da poco
di plastica verde, che non vale niente.
Fammi essere, fammi tessere
nuovi intrecci con i vecchi stracci
che abbiamo di noi.

E se arriva l’inverno tu lascialo fare,
ma parlami come se fossimo querce in un marzo infantile.
E se viene l’inverno io non voglio impazzire
e tu non voltarti ti prego se cerco una mano gentile,
tu non ti voltare ti prego se cerco una mano gentile.

E se è tutto un gioco
copriti gli occhi come fai in quella foto
noi siamo germogli, viviamo con poco.
Voglio nascere, fammi crescere
in quel piccolo vaso di latta
che non perderai.

Siamo muri di creta, ci possiamo plasmare,
ma accettami anche se a volte mi perdo e non so come fare.
C’è chi guarda lontano, ma poi non riesce a dormire
perché arriva l’inverno, ma tu lascialo fare
e cercami come si cercano i punti tra mille parole.
E se viene l’inverno io non voglio appassire
e tu non lasciare che il freddo ci prenda e ci guardi morire.
E dimmi che è un gioco, solo un gioco senza un confine.